Un esordio casalingo del genere, con un risultato talmente netto contro una squadra quotata per la promozione, difficilmente si poteva immaginare. Gli oltre 12mila cuori giallorossi presenti al “Ceravolo” fanno volare il Catanzaro, che asfalta lo Spezia per 3-0 e vola a 7 punti in classifica. Nel primo tempo i padroni di casa vengono messi a dura prova dalla maggiore fisicità dei liguri, che sbagliano un penalty senza riuscire a pungere al cospetto di un Catanzaro ben posizionato in campo. Nella ripresa è tutta un’altra storia: le Aquile (complice il vento a favore) spadroneggiano in ogni zona del campo e Biasci spiana la strada per il successo. L’autogol di Nikolau e il golazo di Pompetti completano l’opera. Di seguito, le pagelle del match:
Fulignati 7 – Dopo una grandissima prestazione a Lecce, il portiere giallorosso conferma di essere una sicurezza parando un rigore (calciato male) di Moro. Poi qualche altro intervento non rilevante e ordinaria amministrazione. Una garanzia in mezzo ai pali.
Situm 6,5 – Si affaccia molto poco in sede offensiva e in difesa è abilissimo a controllare la sua corsia competenza, coprendola con scrupolosità di fronte alle (seppur poche) avanzate dei laterali di sinistra dello Spezia. Un’altra certezza.
Scognamillo 6,5 – Solita gara attenta e aggressiva, di sostanza: emblematica la sua caparbietà nell’azione che ha fatto partire l’1-0. Legge bene i movimenti degli attaccanti avversari e si riscatta pienamente dall’errore di Lecce. Unica nota negativa l’ammonizione rimediata nella prima frazione che che era assolutamente evitabile.
Brighenti 6 – Commette il fallo (molto dubbio) su Kouda che porta al penalty poi sbagliato da Moro. E’ l’unica sbavatura di una partita attenta, in cui controlla l’area di rigore e dirige il pacchetto arretrato con la classica “cazzimma” da condottiero.
Krajnc 6,5 – Qualche problema di adattamento nel primo tempo (complice anche un forte vento contrario), nella ripresa è praticamente insuperabile. Senso di copertura e grande spirito di sacrificio, il suo esordio da titolare al “Ceravolo” è andato come da previsioni. Determinante in occasione del 2-0, disturbando Nikolau sul calcio di punizione battuto da Vandeputte.
Sounas 6 – Il ruolo di mezzala sembra essere più adatto rispetto a quello di sottopunta. Si fa notare di più con i suoi movimenti tra le linee ed è attento in interdizione, aprendo varchi interessanti tra i compagni, ma non incide in maniera decisiva. (dal 17’st Oliveri 5 – Tanta corsa e impegno per proteggere il vantaggio, disputa una gara di grande sacrificio ma nel finale si fa buttare fuori per un fallo di reazione da evitare nella maniera più assoluta).
Ghion 6,5 – Nella prima frazione soffre il pressing asfissiante degli ospiti, non riuscendo a trovare gli spazi giusti che gli consentono di liberare la giocata decisiva. E quando li trova non è preciso nella trasmissione del pallone. Torna il Ghion di sempre nella ripresa, spadroneggiando in mezzo al campo con tanti palloni giocati e recuperati. (dal 33’st Verna s.v.)
Pontisso 6,5 – Trova lo spazio da titolare un po’ a sorpresa e lo sfrutta al meglio. Gestisce in maniera impeccabile le varie situazioni di gioco, aiutando Ghion e proponendosi con personalità. Tecnico e spirito di sacrificio al servizio del Catanzaro, mette lo zampino in ogni azione dei giallorossi. Esce tra gli applausi dell’intero stadio. (dal 25’st Pompetti 7 – non fa rimpiangere per nulla Pontisso. La personalità già dimostrata a Lecce gli permette di segnare, dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo, una rete da cineteca che si candida già a essere ricordata tra le più belle della stagione).
Vandeputte 7: una bufera belga. Fa letteralmente impazzire Amian con giocate e dribbling di un livello superiore, causandone anche l’ammonizione (così come per Bandinelli). Quando parte palla al piede, i difensori bianconeri tremano e sono quasi sempre costretti ad atterrarlo. Si conferma funambolo sull’out sinistro e propizia il 2-0 battendo il calcio di punizione decisivo. Gli manca solo la ciliegina sulla torta, con quel tiro a giro accademico che termina fuori di pochissimo.
Iemmello 6,5 – I centrali liguri lo marcano bene e nella prima frazione si fa notare poco, mentre nella ripresa serve l’assist decisivo a Biasci con un ottimo movimento. Nel complesso una prestazione più che sufficiente, considerando la precaria condizione fisica in cui versa e l’azione di disturbo su Nikolau in occasione del 2-0. (dal 25’st D’Andrea 6: prova a spaccare la partita con qualche guizzo da applausi e conferma di avere personalità e classe).
Biasci 7: Nella prima frazione fa difficoltà a emergere, compensando con grande corsa e abnegazione nella fase di non possesso. Cresce in maniera esponenziale nella ripresa, realizzando un golazo con un destro chirurgico dal limite dell’area, e da lì inizia ad aggredire costantemente la profondità. Dà continuità al suo ottimo momento di forma con un’altra gara di spessore. (dal 34’st Donnarumma s.v.).
Vivarini 7,5 – Il sogno giallorosso continua. Sette punti in tre partite (contro due squadre retrocesse dalla A e una squadra di categoria come la Ternana) sono parecchi per una squadra neopromossa. La forza tecnica, e soprattutto mentale, il Catanzaro la dimostra nel primo tempo, con un forte vento a sfavore: in avvio gli ospiti hanno chiuso tutti i varchi nella trequarti con linee compatte, per poi iniziare con il pressing alto dopo il penalty fallito da Moro. Dalla sua, il Catanzaro ha saputo uscire egregiamente dalle pressioni di uno Spezia più fisico e ben disposto in campo, disponendosi con reparti corti e annullando in partenza qualsiasi tentativo avversario. Nella ripresa, complice anche il vento a favore, va in scena un monologo giallorosso con un dominio in ogni parte del campo. A Vivarini, che ha azzeccato ancora una volta tutte le sostituzioni (per informazioni chiedere a Pompetti), va ancora una volta il merito di saper mettere nelle giuste condizioni le grandi individualità del Catanzaro attraverso un gioco corale e a tratti spettacolare, realizzando l’ennesima prestazione da applausi.