La leggenda giallorossa ai microfoni della Gazzetta del Sud: “Società e allenatore sono stati bravi a ripartire dopo lo spareggio di Padova”
Enrico Nicolini è tra le leggende viventi del Catanzaro. Protagonista sul campo a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80, delle Aquile è stato anche allenatore nel 94/95. Uno come lui, da sempre affezionato ai colori giallorossi, non poteva che seguire con interesse la stagione dei record: “Sapevo che aveva una squadra forte – afferma ai microfoni della Gazzetta del Sud -, che tra l’altro l’anno scorso non è salita immeritatamente. Società e allenatore sono stati bravi a ripartire dallo spareggio con una voglia di rivincita unica. Di solito, quando perdi certe partite, la delusione ti porta a cambiare tutto, loro invece hanno portato avanti il programma raccogliendone i frutti. Ed è venuta fuori un’annata irripetibile, come capita poche volte nella storia di un club”.
Il biondo ex centrocampista giallorosso risiede attualmente a Genova, ma trascorre abitualmente le proprie ferie estive a Soverato: “Tanti amici giallorossi mostravano il grande desiderio di fare finalmente il salto. I tifosi hanno dato un appoggio incondizionato alla squadra, che se l’è meritato. E la squadra ha avuto una continuità, una capacità di stare sempre sul pezzo e non accontentarsi che si è rivelato il segreto del successo: Vivarini da questo punto di vista è stato bravissimo, supportato dalla società e dai giocatori. Un’orchestra con un direttore sapiente e musicisti che sapevano bene cosa fare”.
Esprimendo la propria preferenze per Vandeputte, che lo ha “proprio entusiasmato”, Nicolini crede che il club debba mantenere l’intelaiatura dell’attuale gruppo: “Dalla C alla B il passaggio non è così traumatico come dalla B alla A, basta vedere che lottano per salire due neo-promosse, il Bari e il Sudtirol, che hanno mantenuto l’ossatura che ha vinto in terza serie. Poi, se hai la fortuna di trovare altri tre titolari bravi per innestare la squadra di adesso puoi fare un ottimo campionato. Seguo tanto la B, non mi sembra un torneo particolarmente eccelso, quindi con i suoi valori e la sua organizzazione il Catanzaro può fare veramente bene”.
Nel prossimo torneo cadetto, per lui, potrebbe esserci un “derby” tra il Catanzaro e la sua Sampdoria: “La retrocessione sul campo è ormai scontata, spero riesca a salvare il titolo sportivo perché il rischio che fallisca è serio e tutta la situazione è in alto mare. Mi auguro di cuore ci sia un Catanzaro-Sampdoria, sarebbe un grosso traguardo per la società di Genova”. E, nel frattempo, a Catanzaro continuano i festeggiamenti: “Sarei già voluto tornare, ma cercheremo di fare una bella festa con gli ex compagni quest’estate. Quanto alla piazza, da ciò che ho visto e sentito, mi pare paradossalmente ci sia più entusiasmo ora che non quando abbiamo ottenuto l’ultima promozione in A, eravamo più abituati: le scuole coinvolte, le bandiere in città… La Supercoppa? La Feralpisalò ha grande qualità, la Reggiana ha valori, ma il Catanzaro è più forte”.