L’attaccante giallorosso classe 1990 in un’intervista ai colleghi de L’Attacco: “Guardare gli altri giocare non mi ha fatto molto piacere ma la mia media gol non è affatto male”
Il Catanzaro dei record guidato da Vincenzo Vivarini si appresta a ospitare, nell’ultima gara casalinga della regular season, il Foggia allenato da Delio Rossi in un confronto piuttosto affascinante e dal grande blasone. Una sfida dal sapore speciale soprattutto per Alessio Curcio, ex capitano rossonero fino alla scorsa estate quando a causa di alcuni comportamenti irrispettosi nei suoi confronti decise di lasciare la Puglia per vestire la maglia giallorossa. A poche ore dalla partita contro la sua vecchia squadra, intervenuto ai microfoni del quotidiano L’Attacco, Curcio ha voluto parlare della propria stagione e della scelta di trasferirsi alla corte di Vivarini.
Sul suo campionato dal punto di vista personale: “Credo sia stato sicuramente al di sotto delle mie aspettative. Quando vinci conquisti un traguardo importante, prevale la soddisfazione. Per me si tratta anche della prima promozione in carriera e credo ormai di meritarmi una chance in B alla mia età. Rimanere però spesso e volentieri a guardare i compagni giocare non mi ha fatto piacere ma devo considerare che da noi quest’anno c’era tanta concorrenza. Non sono stato l’unico a rimanere fuori dal campo e sentirmi sacrificato. Mi conforta aver segnato comunque 9 gol e 4 assist in 1100 minuti. La media gol non è affatto male e gioca dalla mia parte”.
Sulla gara da ex: “Contro la Virtus Francavilla ho fatto la mia prima tripletta, me la sono goduta fino in fondo ma questo non servirà per prepararmi al meglio per affrontare il Foggia. Noi cercheremo di fare la nostra solita partita, la squadra non è sazia e ci teniamo a fare bene. Ci sarà da divertirsi”. Infine, due parole sulla scelta di scendere in Calabria: “Se potessi, sceglierei sicuramente di andare nuovamente a Catanzaro, anche perchè non dimentico che sono stato messo nelle condizioni di andare via da Foggia. Era la scelta migliore che potessi fare in quel momento, sapevo di fare un ulteriore salto di qualità e di andare in una piazza che si stava preparando per il grande salto. Alla fine è stato proprio così”.
