Oltre a non aver potuto giocare con Diego Armando Maradona a Napoli e a non essere riuscito a riportare il Catanzaro in Serie A nel 1988, Massimo Palanca ha un altro rammarico: quello di non aver mai ricevuto una telefonata dal club della sua vita.
A raccontarlo è la stessa bandiera giallorossa ai microfoni di Tuttosport: “Fuori dal campo è senza dubbio il più grande rammarico della mia vita. Quando ho smesso di giocare nel ’90, l’ho fatto perché l’allora presidente Albano mi promise che sarei entrato in società. Che poi, io, in realtà, qualche cosa già la facevo. Cercavo di tenere buoni i rapporti tra società, squadra, tifosi e istituzioni. Mi ha fatto un sacco di promesse, ma poi all’atto pratico, quand’è iniziata la stagione successiva, volevano darmi una squadretta per dirmi “mettiti là e sta’ buono e zitto” ed è per questa ragione che me ne sono andato.
“Il rammarico più grosso – ha aggiunto – è proprio quello che non è mai venuto un presidente a dirmi ‘Massimo, ci dai una mano?’. E io una cosa del genere l’avrei fatta anche gratis! Ma nessuno mi ha mai chiamato”. Oggi, Massimé ha un negozio di abbigliamento a Camerino (“se ne occupano mia moglie e mia nuora”) ma “il mio passatempo favorito è quello di dedicarmi alle miei due nipotine”.