A causa di alcuni cori razzisti, il club giallorosso sarà costretto a disputare una partita casalinga senza la propria tifoseria
Il giudice sportivo ha deciso di punire il Catanzaro con l’obbligo di disputare una partita al Nicola Ceravolo senza la propria curva Massimo Capraro per alcuni fischi, cori e versi “buu” intonati dal settore ospite del Partenio Lombardi nei confronti di un giocatore di colore del Giugliano. Tuttavia, la seguente sanzione è sospesa per un anno.
Nel comunicato ufficiale si legge come “al minuto 38 circa del primo tempo, i sostenitori del Catanzaro presenti nel Settore Ospiti, rivolgevano cori espressione di discriminazione razziale, prima fischiando e poi intonando il verso buu, verso un calciatore di colore del Giugliano mentre si accingeva a battere un calcio da fermo e che tali cori avevano durata di circa 10 second. I predetti sostenitori erano presenti in circa 350 e si rendevano responsabili, nel numero di circa 200, dei cori sopra riportati. I cori venivano percepiti da tutti e due i collaboratori della Procura“.
Infine, dalle relazioni emerge anche che “i 350 tifosi ospiti che hanno seguito la loro Squadra in trasferta nello stadio di casa occupano il Settore Curva denominato Massimo Capraro. Viene deliberata la sanzione per la Società CATANZARO dell’obbligo di disputare una gara casalinga con il Settore denominato Curva Massimo Capraro, destinato ai sostenitori della Società ospitante, privo di spettatori. L’esecuzione di tale sanzione è sospesa per un anno con l’avvertenza che, se durante tale periodo sarà commessa analoga violazione, la sospensione sarà revocata e la sanzione sarà aggiunta a quella inflitta per la nuova violazione“.