L’indagine nata da alcune intercettazioni per un altro filone di inchiesta, aveva coinvolto 17 persone tra cui giocatori, dirigenti e allenatori
Il processo sul calcioscommesse a Messina, al cui centro c’erano delle presunte “combine” nel campionato di Lega Pro tra il 2015 e il 2016 disputato all’epoca dall’Acr Messina, si è chiuso con 14 assoluzioni totali dopo ben sei anni di dibattimento. La formula decisa dai giudici della prima sezione penale presieduta da Maria Eugenia Grimaldi è piena, ovvero “per non aver commesso il fatto”. Questo a fronte di 14 richieste di condanna che la Procura aveva formulato in udienza alcuni mesi addietro.
Completamente scagionati quindi i 14 imputati coinvolti nell’atto finale del processo, tra cui l’ex allenatore del Catanzaro Gianluca Grassadonia. L’indagine, nata da alcune intercettazioni per un altro filone di inchiesta, aveva coinvolto 17 persone. Due erano già stati assolti nel 2019 con rito immediato. Nel vortice giudiziario erano finiti giocatori, dirigenti e allenatori.