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Vivarini svela i suoi modelli: “Cruijff e il calcio spagnolo, così nasce il mio Catanzaro”

Il tecnico giallorosso: "Lottiamo contro società con budget 4-5 volte superiore al nostro. Lo 0-5 col Parma fu salutare"

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“Mi ispiro molto al calcio spagnolo e in particolare a quello di Johan Cruijff . Conosco bene la storia della ‘cantera’ del Barcellona, mi appassiona. È stato lui a ispirare il calcio moderno”. Vincenzo Vivarini si racconta in una lunga intervista sul quotidiano Tuttosport e svela i modelli che hanno ispirato il suo Catanzaro: “Quello di Cruijff era un calcio totale, che andava oltre il risultato. Aveva un’idea di calcio molto moderna per l’epoca, tant’è vero che i frutti di quel calcio si stanno raccogliendo: da Guardiola a Luis Enrique.  Il suo pensiero altro non era che la squadra doveva divertirsi in campo, non doveva mai speculare e doveva essere sempre propositiva – spiega -. Figuriamoci se poteva essere interessato al risultato. Voleva semplicemente portare avanti una filosofia che ancora oggi è vincente”.

Spazio poi anche ai maestri italiani: “Quando ero a Pescara il direttore Iaconi mi mandava a vedere gli allenamenti delle squadre avversarie e ho studiato il pensiero degli allenatori di quel periodo. Poi ho avuto Simonelli e Sarri. Il resto nasce dalla mia indole di cercare sempre la qualità del gioco, soprattutto nel calcio spagnolo. Così nasce il Catanzaro di oggi. Sono orgoglioso di appartenere alla categoria di chi si deve guadagnare la Serie A sul campo. Tutto ciò che mi ritrovo lo devo al lavoro che abbiamo fatto con il mio staff”.

Lunedì ha l’occasione di prendersi la rivincita sul Parma dopo la batosta dell’andata al Ceravolo: “Non mi è andata giù quella gara. Le migliori occasioni all’inizio le avevamo avute noi. Ma le partite sono così e anche se tu domini loro, poi, magari ti mettono in difficoltà grazie alle loro grandi individualità. Ma eravamo all’inizio, stavamo scoprendo la Serie B”. Il vero campionato del Catanzaro iniziò in quel momento: “Quest’anno siamo partiti con tanti punti interrogativi, scommesse e dubbi su se potevamo essere competitivi anche in B e, quindi, siamo partiti un po’ con il freno a mano tirato. Dopo quella partita, però, c’è stata la consapevolezza che se non spingevamo al massimo e se non miglioravamo alcuni aspetti le cose sarebbero state molto difficili per noi. È stata una sconfitta molto salutare sia per noi che per i tifosi perché ci ha fatto capire fi no in fondo quali erano le difficoltà di questo torneo”.

Sul 5-0 a favore del Parma, lo stadio “Ceravolo” non ha mai smesso di cantare: “Il Catanzaro ha il calcio nel dna. Quello che è successo all’andata è una dimostrazione d’amore e di consapevolezza delle difficoltà che avevamo e questo mi inorgoglisce. Sono stati loro a darci la spinta per riprendere il nostro cammino. Nella classifica sui tifosi che seguono le squadre in trasferta, i nostri sono al 2° posto dietro solo alla Sampdoria questo è straordinario considerate le grandi piazze che ci sono in B”. Un calore tipico del Meridione d’Italia: “Tutto il Sud in generale ha una mentalità che a me piace. Sono passionali, attaccati ai valori e a me piace il calcio che si vive qui, quello molto caldo che ti appassiona e ti dà quella motivazione in più che è indispensabile per giocare bene. Com’è indispensabile la spinta che ti dà il nostro pubblico”.

L’obiettivo salvezza è stato raggiunto in largo anticipo. E adesso si può solo sognare: “La salvezza, all’inizio, la vedevamo come un obiettivo quasi irraggiungibile, ma oggi sappiamo affrontare anche le squadre che hanno un budget di quattro o cinque volte superiore al nostro. Ma preferisco vivere alla giornata perché se ti crei illusioni puoi perdere il lume della ragione e se le cose cominciano a non andare bene ti deprimi e vai in difficoltà”. Il progetto giallorosso è solido e investe anche il settore giovanile: “Ne ho parlato con il presidente: stiamo facendo investimenti in tal senso. In Italia abbiamo grandissime carenze a livello giovanile. Come catanzarese ho solo Iemmello, che è tornato solo ora dopo una carriera interamente fuori”. Dunque, una battuta sul suo futuro: “Il calcio mi ha riservato sempre grandi sorprese, sia positive che negative. A Catanzaro si sta bene, ci sono tutti i requisiti per poter fare anche meglio. E, quindi, in questo momento sono sereno”.

 

 

 

 

 

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