Sì, la vittoria dell’esperienza. Può sembrare un termine “spinto” per una neopromossa, ma si addice perfettamente al Catanzaro che ha fatto tesoro della lezione della gara d’andata e di un proficuo percorso di maturità che ha portato a un successo del genere. Vincere al “Tardini”, dove il Parma non perdeva da oltre un anno e dopo due settimane di sosta, è un qualcosa di grandioso. Per di più a Pasquetta e di fronte a un pubblico meraviglioso. Di seguito, le pagelle del match:
Fulignati 7,5 – Prova considerevole del portiere giallorosso, che non sbaglia nulla e si dimostra affidabile anche quando sotto pressione. Diverse parate importanti, tra tutte quella su Man a fine primo tempo e il doppio intervento su Partipilo e Camara. Attento nelle uscite, dà sicurezza alla squadra. Un altro clean sheet per lui.
Situm 7 – Tanta corsa e sacrificio sulla sua corsia di competenza. Determinante in difesa e propositivo in avanti con tanti cross, tra cui l’assist per il vantaggio firmato da Biasci. Prestazione enorme.
Antonini 7,5 – Detta i tempi e gestisce il pallone con personalità, confermandosi una garanzia per questa squadra. Un suo errore porta alla prima occasione del Parma e si riscatta con il suo terzo gol stagionale.
Scognamillo 7 – Diversi palloni respinti sulle conclusioni degli attaccanti avversari, tra tutti quella di Man a inizio gara. Bravo nel gioco aereo e grande senso della posizione, gestisce bene gran parte delle situazioni e sceglie correttamente i tempi di uscita
Veroli 7 – Presidia bene la sua zona di competenza e dà un apporto importante in fase di disimpegno. Non soffre Man tanto da costringere Pecchia a spostare il talento rumeno sull’altra corsia. Determinante il suo intervento sulla linea sulla conclusione di Man nella ripresa.
Sounas 6,5 – Si propone accompagnando l’azione con i suoi tipici movimenti tra le linee ed è preziosissimo in fase di interdizione. Grande senso della posizione e intelligenza tattica, bravissimo nel lavoro di raccordo. (dal 26’st Oliveri 6 – Entra in campo e prova ad approfittare degli spazi concessi dal Parma innescando un contropiede).
Verna 7 – Non si fa mai trovare fuori posizione ed è determinante in fase di interdizione. Sacrificio e sostanza al servizio del centrocampo giallorosso, lotta su ogni pallone per oltre 90 minuti.
Petriccione 6,5 – Dirige la manovra e fa girare il pallone con la solita precisione, rendendosi utile anche in fase di non possesso. E’ il primo riferimento dei giallorossi nel far ripartire l’azione e non si fa condizionare dalla pressione avversaria. (dal 17’st Pontisso 6 – Si fa trovare pronto e con la sua fisicità risulta determinante in fase di ripiegamento. Sempre pronto quando viene chiamato in causa).
Vandeputte 7 – Molto più in evidenza rispetto alle ultime partite, aiuta tanto in fase di non possesso con una efficace copertura su Man e da corner sforna l’assist per il 2-0 di Antonini. (dal 42’st Pompetti s.v.).
Biasci 7 – Una sorta di rivincita per quelle due occasioni da gol fallite nella gara d’andata. Questa volta segna e lo fa in grande stile, poi dà una grande mano in fase di non possesso e svaria su tutto il fronte offensivo non dando punti di riferimento alla difesa avversaria. Letale e instancabile. (dal 42’st Stoppa s.v.)
Iemmello 6,5 – Cuce il gioco offensivo dei suoi dettando le azioni e va a prendersi quasi sempre il pallone tra le linee con movimenti molto precisi. Ha anche l’occasione per chiudere la partita ma viene rimontato all’ultimo da Delprato. (dal 17’st Ambrosino 6 – Vivarini lo inserisce per dare nuova linfa all’attacco, lui risponde presente facendo un buon lavoro anche in fase di non possesso. Nel finale ha l’occasione per il 3-0).
Vivarini 8,5 – “Faremo tesoro della lezione della gara d’andata”, aveva detto il tecnico giallorosso alla vigilia. E così è stato. Il suo Catanzaro ha fatto la partita perfetta: ha accettato il pressing avversario nella prima mezz’ora, uscendo bene palla al piede, poi ha colpito con un uno/due letale e nella ripresa, di fronte a un vero e proprio assedio, ha gestito senza mai snaturarsi e dimostrando di saper anche soffrire con un ineccepibile lavoro nelle zone basse del campo. Cinismo e maturità: così è arrivato un successo che proietta le Aquile a un finale di stagione tutto da vivere. Merito di un condottiero che ha ormai raggiunto l’“optimum”.