Piacenza amara per il Catanzaro. La Feralpisalò vince 3-0 e condanna i giallorossi alla terza sconfitta consecutiva in trasferta. Molta confusione in mezzo al campo e solite défaillance difensive: difficile trovare qualcosa di positivo nella prestazione dei ragazzi di Vivarini. Di seguito, le pagelle del match:
Fulignati 5,5 – Si fa cogliere di sorpresa sul tiro di Kourfalidis che vale l’1-0 dei padroni di casa. Non può nulla sulla seconda rete, mentre nel finale commette il fallo che porta al rigore del 3-0.
Situm 5,5 – Nel primo tempo prova a proporsi in avanti, ma fa fatica in fase difensiva e Di Molfetta lo manda in tilt. Col passare dei minuti si spegne definitivamente: deve ancora carburare per ritrovare il ritmo giusto (dal 25’st Oliveri 5 – Dovrebbe apportare freschezza atletica e voglia di incidere sul match, ma il laterale classe 2003 non fa meglio del collega croato e in un frangente permette a Butic di staccare di testa a pochi passi dalla porta).
Scognamillo 6 – L’unico a meritarsi la sufficienza piena nel reparto difensivo. Tiene botta contro gli attaccanti avversari ed è sempre encomiabile per impegno e sacrificio, coprendo bene la sua zona di competenza. Nella ripresa mette a dura prova Pizzignacco con una insolita conclusione dal limite.
Brighenti 5 – Un’altra prestazione a fasi alterne del mastino giallorosso. Buon primo tempo contro i due intraprendenti attaccanti avversari che limita con ruvidezza e precisione. Nella ripresa, però, viene saltato da Compagnon nell’azione del gol che di fatto decide la gara. Imperdonabile.
Veroli 6 – Il difensore di proprietà del Cagliari torna in campo dopo quasi due mesi e si fa apprezzare per tenacia e sacrificio. Si propone poco e aiuta più in fase di contenimento, risultando determinante con la sua opposizione sul tiro dal limite di Kourfalidis. (dal 40’st Donnarumma s.v.)
Sounas 5,5 – Il greco ci ha abituato a prestazioni migliori. Sulla destra fa gli straordinari per dare manforte a Situm quando c’era da limitare un ispirato Felici. Corre e combatte in mezzo al campo ma gran parte dei suoi scambi finiscono per essere intercettati dalla fitta rete della Feralpi. (dal 18’st D’Andrea 5 – Vivarini lo manda in campo per ravvivare la manovra offensiva e creare un po’ di scompiglio nella difesa avversaria, ma l’esterno fa solo fuffa. Da possibile sorpresa a delusione).
Pontisso 5,5 – Gli avversari lo pressano sporcando la manovra e lui non riesce a trovare gli spazi giusti per liberare la giocata decisiva. Però si propone con costanza andando più volte alla conclusione dalla distanza. Uno dei pochissimi a provarci. (dal 25’st Pompetti 5,5 – Entra in una fase del match complicatissima e non riesce a offrire un grosso aiuto in mezzo al campo. Forse uno con la sua tecnica avrebbe fatto più comodo dall’inizio).
Verna 5 – Soffre anche lui in mezzo al campo. Solito sacrificio ma pochi inserimenti e meno efficacia in fase di non possesso. E nel finale spreca l’occasione del potenziale 2-1. Partita abbastanza anonima.
Vandeputte 6 – Si dimostra, come sempre, tra i più brillanti ed efficaci nel pressing offensivo. Mette in mezzo parecchi palloni interessanti e va anche vicino al gol nel primo tempo, trovando però l’opposizione felina di Pizzignacco. Nel finale è più nervoso tanto da rimediare un’ammonizione per proteste.
Biasci 5,5 – Tanta corsa su tutto il fronte offensivo, tanti movimenti tra le linee, poca concretezza in avanti. Sounas gli regala una grossa chance, ma si fa negare il gol dal portiere avversario. (dal 18’st Ambrosino 5,5 – Riceve pochi palloni e prova senza successo a trovare lo spunto giusto).
Iemmello 5 – Giornata no per il capitano giallorosso. Prova a cucire il gioco offensivo dei suoi senza grossi risultati e spreca una clamorosa palla gol nel primo tempo. Per il resto pochissima roba, complice un’efficace marcatura da parte dei centrali verdeblù.
Vivarini 5 – Quattro sconfitte nelle ultime cinque gare e sei gol subiti dalla ripresa del campionato. I numeri parlano chiaro e restituiscono la realtà di un periodo di flessione atletica dei suoi ragazzi, che non riescono più a trovare fluidità nella manovra e fanno fatica a uscire dalla pressione ed essere precisi nelle verticalizzazioni. In questo modo, peraltro, il possesso palla diventa fine a sé stesso perché non si riesce ad aggredire l’avversario tra le linee. Problemi che si pensava fossero stati ormai compresi e che invece riemergono in maniera preoccupante. Le lacune difensive sono gli occhi di tutti, ma quello che sembra mancare è la voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo, la motivazione giusta per azzannare l’avversario. Dice bene il tecnico: bisognerà ritrovare entusiasmo. E anche in fretta.
