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Catanzaro-Brescia 2-3, un altro ko che servirà da lezione: le pagelle

Il vento dà, il vento toglie. Ma stessa cosa dicasi anche per la costruzione dal basso

Il secondo ko consecutivo arriva nel peggiore dei modi. Perché questa volta il Catanzaro ha giocato, stradominando per 45′ e facendosi poi rimontare in maniera goffa nella ripresa. Nel Christmas match dedicato a Massimo Capraro (bellissima la coreografia della Curva Ovest) esulta il Brescia, che ringrazia i Vivarini boys per il regalo finale e si avvicina alla zona playoff. Di seguito, le pagelle del match:

Fulignati 5 – Praticamente incolpevole sui primi due gol subiti, per il resto qualche buon intervento e solita impostazione “da regista” coi piedi. Nel finale sporca la sua prestazione con un regalo incredibile a Bianchi che consegna la vittoria al Brescia. 

Katseris 6 – Encomiabile per corsa e impegno, con spinta sulla sua corsia e scambi continui con Sounas. Andrenacci gli nega il gol nella ripresa. (dal 18’st Situm 5,5 – Fa entrambe le fasi con grande sacrificio in un momento delicatissimo del match, ma perde anche qualche pallone velenoso). 

Brighenti 6 – Dirige il reparto difensivo nella prima frazione e concede le briciole agli avversari, gestendo con il solito ordine anche le situazioni più scomode e curando con efficacia la costruzione del basso. Nella ripresa limita con tutte le sue forze le due punte del Brescia. 

Scognamillo 4,5 – Poco da dire sulla prestazione ordinata del primo tempo. Nella ripresa si perde Bjarnason in occasione del primo gol del Brescia e dà a Fulignati un pallone sanguinosissimo (reso ancor più pericoloso dal vento a sfavore) che porta al gol vittoria di Bianchi. Una situazione del genere, in un frangente così delicato, andava gestita in maniera più matura. 

Krajnc 5,5 – Come ormai da prassi, resta arroccato in difesa e non riesce a proporsi in avanti. Non commette errori particolarmente rilevanti, ma non è sempre efficace nel controllare gli avversari. Molte perplessità sullo sloveno. 

Sounas 6,5 – L’uomo ovunque del Catanzaro. Un’altra ottima prestazione, di corsa e sacrificio in fase di non possesso. Chiude bene le diagonali e si dimostra indispensabile con i suoi movimenti tra le linee. Nella ripresa spreca l’occasione del terzo gol con un tiro che termina sopra la traversa. (dal 18’st Brignola 5 – Vivarini aveva elogiato in conferenza pre-gara la sua vivacità, ma contro il Brescia non ha combinato nulla di buono. Peraltro nella posizione di falso nueve).

Ghion 6 – Fa girare il pallone con la solita precisione e si libera con facilità dalla pressione avversaria, rendendosi peraltro utile anche in fase di non possesso. Dà una grossa mano nel difficilissimo secondo tempo, ma anche lui finisce per subire la fisicità furente degli ospiti. 

Verna 6 – Si rivede dal 1’ dopo quasi due mesi e corre senza mai risparmiarsi, lottando per favorire la riconquista del pallone. Mantiene gli equilibri della squadra nel primo tempo, poi cala nella ripresa senza però tirarsi indietro.

Vandeputte 7,5 – Il belga è tornato “diable”. Una prestazione incredibile. Gioca spesso di prima e lo fa bene, aprendo spazi importanti con i suoi movimenti verso il centro del campo. Assist al bacio per il colpo di testa realizzato da Ambrosino, poco più tardi firma il 2-0 con una conclusione precisa. Poi una mole enorme di giocate, cross e sgroppate sulla sua fascia di competenza. Sfiora la doppietta personale su punizione dal limite. Sesto gol in campionato e applausi per il funambolo giallorosso.

Biasci 6,5 – Tanta corsa e ottimi movimenti su tutto il fronte offensivo. Non dà punti di riferimento alla difesa avversaria e si sacrifica in fase di non possesso recuperando tanti palloni. Suo l’assist (bellissimo) a Vandeputte per il 2-0. Cala nella ripresa, quando si svena senza successo per trovare lo spunto giusto (dal 31’st D’Andrea s.v.).

Ambrosino 7 – Porta in vantaggio i suoi con uno stacco di testa imperioso, dopo qualche minuto mette lo zampino nell’azione che porta al 2-0. Determinante per creare scompiglio tra le maglie della retroguardia avversaria, nella ripresa sfiora la doppietta personale e Andrenacci gliela nega con un intervento felino. Esce quasi stremato (dal 18’st Stoppa 5,5 – Entra in un momento delicatissimo del match e fa di tutto per aiutare i suoi compagni, ma non gli arriva granché di buono da poter sviluppare).

Vivarini 5 – Perdere in questo modo è quasi inspiegabile. Un primo tempo spettacolare, da stropicciarsi gli occhi per la bellezza del calcio offerto. Con il vento a favore, i giallorossi hanno spadroneggiato in ogni zona del campo, attirando gli ospiti con la costruzione dal basso per poi ripartire in velocità, con due reti meritate nei primi minuti. Una fluidità di gioco assoluta che avrebbe potuto portare a un vantaggio più largo. Ed è proprio qui che si innesta la prima riflessione. Nella ripresa Maran serve lo scacco matto: passa dal 3-4-2-1 al 4-3-1-2, manda in campo l’altra punta Moncini in supporto di Borrelli e il Brescia è tutta un’altra cosa: più fisico, ben posizionato e abile ad aggredire in modo più efficace. Dall’altra parte una squadra in bambola, bruscamente più bassa e incapace di trovare spazi. La girandola di cambi operata da Vivarini non sortisce alcun effetto e finisce addirittura per togliere slancio sulla corsia destra (fuori in un colpo solo Katseris, Sounas e Ambrosino). Brignola in posizione di falso nueve, praticamente improduttivo, è la copertina di un periodo peraltro molto sfortunato in termini di infortuni. Il Catanzaro la reazione l’abbozza e la mette in pratica nel finale, quando però un passaggio sconsiderato di Scognamillo all’indietro verso Fulignati porta alla papera che tutti hanno negli occhi. Il vento dà, il vento toglie. Ma stessa cosa dicasi anche per la costruzione dal basso. Questo ko sarà un’altra dura lezione per la matricola Catanzaro, che deve assolutamente imparare a mutare atteggiamento quando la partita e l’avversario lo richiedono. 

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