La Procura federale ha concluso le proprie indagini sul caso delle scommesse a Benevento, notificando l’avviso a quattro giocatori coinvolti: Christian Pastina del Benevento e gli ex giallorossi Gaetano Letizia (Feralpisalò, in prestito dal Benevento), Francesco Forte (Cosenza, in prestito dall’Ascoli) ed Enrico Brignola (Catanzaro). Non è stato incluso Massimo Coda, soggetto a ulteriori indagini. I club non sono coinvolti, poiché le responsabilità riguardanti scommesse spettano ai singoli giocatori.
Secondo quanto riporta l’edizione odierna de la Gazzetta dello Sport, i quattro giocatori hanno ora quindici giorni per difendersi, attraverso una memoria o facendosi ascoltare. La sensazione è che il procuratore Giuseppe Chinè abbia parecchie informazioni per dimostrare la violazione dell’art. 24 del Codice di Giustizia sportiva, che vieta di “effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso i soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati da Figc, Fifa e Uefa”. Da quanto risulta i quattro avrebbero scommesso su piattaforme legali e illegali attraverso dei prestanome non tesserati.
La sanzione minima per questo tipo di violazioni è di tre anni di squalifica. I giocatori possono patteggiare (come Tonali), ma spetta comunque alla Procura decidere se la formula proposta sia equa. Oppure possono collaborare (come Fagioli), dando notizia di altri possibili illeciti di terzi sconosciuti alla Procura. In questi casi ci saranno degli sconti, ma lo stop resterebbe importante anche se affiancato da piani terapeutici e attività di rilievo sociali. Se negheranno tutto verranno deferiti e giudicati dal Tribunale federale nazionale.