Quasi tre anni fa, il Bari allenato dal tecnico di Ari si fermò a un passo dalla Serie B. E adesso arriva l’occasione di riscatto…
Le sconfitte non si dimenticano. E quando arriva il momento giusto, di solito si fa di tutto per vendicarle. Era il 22 luglio 2020 e il Bari si fermò a un passo dalla Serie B. Nella finalissima giocata in gara secca al Mapei Stadium, la Reggiana superò il Bari grazie alle rete di Kargbo. A Vivarini, allora tecnico dei galletti, non andò giù la gestione arbitrale: “Il gol di Antenucci era regolare? Il fallo di mano al limite l’ha fatto il difensore dentro l’area di rigore”. E sulle presunte lamentale della Reggiana durante la stagione “Tutto l’anno si si sono lamentati degli arbitri e io non l’ho mai fatto. E’ chiaro che un episodio di questo livello, in una partita del genere, condiziona tantissimo le cose”.
Quasi tre anni dopo, per l’allenatore di Ari arriva la possibilità di rivalsa. Lo confermava Del Fosco, attuale preparatore atletico del Catanzaro e fido collaboratore di Vivarini, nella conferenza al termine della gara con la Feralpisalò: “Siamo pronti per la partita finale con la Reggiana, perché abbiamo un altro sassolino da toglierci…”. Sulla spinta di migliaia di tifosi giallorossi, (2010 più un altro centinaio in tribuna Ovest alle ore 19 di ieri), le Aquile proveranno a portare a termine l’ultima missione. E se ne faranno una ragione quelli che dicono che la Supercoppa di Serie C è un titolo platonico, messo lì solo per offrire spazio a chi ne ha avuto di meno. Un trofeo in bacheca contro le migliori squadre della categoria – e prossime avversarie in cadetteria – è pur sempre un qualcosa che va onorato e possibilmente perseguito con ogni mezzo possibile, specialmente per chi come Vivarini vuole continuare a prendersi rivincite.
