Finalmente un lunedì di speranza e fiducia. A Catanzaro non se ne viveva uno così da ormai quasi due mesi, quando la prima sosta di campionato veniva preceduta dalla bella vittoria contro la Carrarese. Quella gioia, accompagnata dal sapore inconfondibile dei tre punti, è rimasta finora l’unica vissuta dall’ambiente giallorosso.
Il pari di Bari, lo abbiamo scritto a più riprese, ha una consistenza diversa dagli altri. Perché accompagnato da una prestazione più vigorosa, con personalità e idee di gioco codificate, al cospetto di una squadra compatta e reduce da una buona serie di risultati utili. Tutto il contrario di quello raccolto a Salerno, dove il Catanzaro non ha prodotto nulla in termini offensivi pensando solo a “non prenderle”. Ecco perché il punticino del “San Nicola” va accolto con moderato ottimismo, ma è altrettanto chiaro che il suo valore resterebbe integro solamente in caso di successo contro il Sudtirol.
Al “Ceravolo”, che deve tornare a essere il fortino delle Aquile, il Catanzaro dovrà inseguire un unico risultato: il bottino pieno sarebbe una boccata d’ossigeno per la classifica, che al momento vede i giallorossi nei bassifondi ma a tre punti dalla zona playoff, e per la posizione di Caserta che – alla luce dei fatti – dovrà continuare a insistere sul 3-5-2 (e non sul 4-2-3-1 in virtù del quale aveva impostato tutto il mercato). Continuare a rinviare l’appuntamento con la vittoria non gioverebbe proprio a nessuno.