“Presentiamo un tecnico che abbiamo scelto per le sue idee tecnico-tattiche che si rifanno molto al dna dei nostri calciatori. È stata una scelta oculata e di certo Aquilani non ha bisogno di presentazioni: lo conoscete tutti”. Floriano Noto ha introdotto così la conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico del Catanzaro. Ci tiene anche a ringraziare Caserta, “che ha avuto i modi e i tempi giusti”, e ringrazia l’intero ambiente per l’armonia che ha portato a due grandi stagioni di B: “L’anno scorso ci siamo riconfermati tra le squadre più importanti della categoria, abbiamo valorizzato i nostri calciatori e di questo siamo estremamente felici”.
“La scelta di Aquilani – dice il patron giallorosso – deriva da tante cose: si vira su un tecnico non tanto per i ricordi di calciatore importante, ma per le idee di calcio che propone. La sua filosofia di gioco piace alla società ed è nel Dna dei nostri calciatori. Lo scorso anno Caserta esprimeva un altro tipo di gioco e nei primi mesi si è creata un po’ di impasse, ma in quell’occasione è stato bravo il tecnico ad adattarsi al gioco dei nostri ragazzi. Ora ci siamo orientati su un tecnico che ha già la strada tracciata”.
Viene spontaneo, in questo periodo, accennare anche alla sessione di mercato che sta per aprirsi: “Abbiamo chiacchierato un paio di volte col mister: c’è una base di over 27/28 che bisogna innestare con giovani bravi da lanciare per fare minutaggio: per noi è fondamentale creare plusvalenze per creare un bilancio sostenibile. Al momento si leggono solo chiacchiere: non abbiamo ricevuto ancora nessuna richiesta ufficiale, queste sono fasi in cui si muovono i procuratori. So che Bonini è attenzionato, così come altri due/tre giocatori”. Un periodo delicato in cui si concentra anche l’inizio di stagione: “Lo scorso anno abbiamo fatto il 20% di gare a mercato aperto: sono tante, dobbiamo cercare di ridurle, se non eliminarle del tutto. Il ritiro si inizia molto prima dell’inizio di campionato ed è difficile avere la rosa completa durante quel periodo, perché magari il ragazzo sta con la testa altrove e a fine allenamento lo ritrovi al telefono col suo procuratore”.