Un pareggio quello di Carrara che fotografa al meglio i problemi dell’ultimo periodo del Catanzaro. Dal momento che le Aquile ci hanno messo ancora una volta un po’ a carburare, proprio come successo col Bari, e a trovare le giuste contromisure al pressing feroce della Carrarese finendo per chiudere il primo tempo in svantaggio con un gol subito per via di un’ingenuità di Brighenti. Poi la ripresa ha visto un copione diverso con la linea del pressing più alta e una maggiore fluidità di manovra che ha permesso di ribaltare il risultato grazie alle reti di pregevole fattura realizzate da Compagnon e Pittarello (le note più liete del viaggio in Toscana) su due invenzioni di Pompetti e Iemmello. Ma, dopo non aver sfruttato delle chance per chiudere il match, la gestione del vantaggio acquisito è stata molto macchinosa e poco lucida nel finale con un lancio e una marcatura troppo leggera dentro l’area di Scognamillo pagata a caro prezzo. Ancora degli errori individuali, andati via via aumentando sensibilmente, a vanificare una vittoria che sarebbe stata pesante in chiave play-off per Iemmello e compagni.
Il punto con la Carrarese non è da buttare viste le molteplici assenze pesanti e il momento di flessione che sta vivendo il Catanzaro nonostante una gestione migliore del risultato e un pizzico di attenzione in più avrebbe potuto consegnare i tre punti. A preoccupare però sono specialmente i 12 gol incassati nelle ultime sei uscite. Diretta conseguenza del calo di risultati dell’ultimo mese e mezzo. Numeri che suonano come un grande campanello d’allarme, ma non bisogna fasciarsi la testa e tirare la croce addosso a qualcuno. Le distanze da quinto e sesto posto sono rimaste invariate: nulla è andato perduto in ottica play-off. Serve ritrovare al più presto – assieme a qualche pedina rimasta ai box – le energie fisiche e mentali (fondamentale sarà il lavoro settimanale in tal senso di Caserta) necessarie per regalarsi un rush finale all’altezza del percorso fatto finora. D’altronde è giunta l’ora del tour de force finale, quello che mette di fronte in pochi giorni le ultime cinque gare, e in un periodo così fitto di impegni non si può prescindere da una condizione fisica ottimale. Fare gruppo per ritrovarsi e uscire dal momento no diventa un imperativo. Perché ci si può divertire ancora.