“I treni che cambiano la vita esistono, ma non si aspettano”, scrive Pietro Iemmello su Instagram. Il suo treno è passato oltre tre anni fa, quando stava maturando il pensiero di appendere gli scarpini al chiodo. Quel treno chiamato Catanzaro lo ha cambiato per davvero, donandogli una linfa vitale nuova, perché “Petruzzu” ha avvertito l’esperienza giallorossa come una missione. Per realizzare il sogno di quand’era ragazzino.
Nel momento più difficile del campionato, dove ogni punto pesa il doppio, il capitano si carica la sua squadra sulle spalle. In maniera silenziosa, come i veri leader sanno fare. E nel silenzio, all’improvviso, è arrivato il gol olimpico contro il Bari: un destro a incrociare dai trenta metri che – con il vento a sfavore – finisce dritto al sette, una cannonata imprevedibile e di una bellezza sconcertante. A tal punto da raccogliere centinaia di migliaia di visualizzazioni sui social, accompagnate da commenti estasiati, e il riconoscimento (prevedibile) di gol più bello della trentaduesima giornata. Sicuramente tra i più belli dell’intero campionato cadetto.
È il settantaduesimo centro in maglia giallorossa, il sedicesimo stagionale che gli vale il momentaneo il trono di capocannoniere cadetto. Non una novità: tra il 2023/24 e il 2024/25, nelle seconde divisioni dei principali cinque campionati in Europa, solo Iemmello e Ragnar Ache hanno realizzato almeno quindici gol in entrambe le stagioni. A sei giornate dal termine della regular season, il bomber classe ’92 è a soli tre gol dal suo personale record in Serie B stabilito nella stagione 2019/20, quando timbrò il cartellino in ben diciannove occasioni con la maglia del Perugia. D’altronde, lo Zar è come il vino: più invecchia, più diventa letale. Per un cuore giallorosso come lui, continuare a scrivere la storia del Catanzaro è un sogno tutto da vivere.