Checché se ne possa dire, ci sono tutti i requisiti per definire oltremodo deludente il pari contro il Mantova. Perché tra le mura casalinghe, al cospetto di una squadra modesta e in superiorità numerica per oltre mezz’ora, si poteva e doveva vincere. Anche per spezzare il trend snervante di pareggi, che a questo punto prosegue senza alcun impedimento. Il Catanzaro di Caserta migliora lentamente nella costruzione del gioco, ma continua a non convincere per tutto il resto. Il tecnico melitese, dalla sua, vede il bicchiere mezzo pieno: “C’è più rabbia per non aver vinto, cerchiamo sempre la vittoria che purtroppo non sta arrivando. Siamo tutti amareggiati e delusi per il risultato, nonostante la superiorità numerica siamo stati poco lucidi. Abbiamo la voglia matta di vincere la partita e quando arriva l’episodio negativo diventa tutto più complicato. Bisogna comunque elogiare l’atteggiamento dei ragazzi, che non vogliono perdere”.
Breve cenno sull’avversario: “Il Mantova gioca molto bene, continua il percorso di crescita con staff e giocatori dello scorso anno. Sapevamo le difficoltà di una squadra che palleggia molto bene e mette in difficoltà tutti. Siamo stati bravi nell’uno contro uno tranne nella circostanza del secondo gol biancorosso”. Poi, ancora sui suoi: “Il Catanzaro è una squadra viva e non molla mai, ma in diversi frangenti facciamo errori nel palleggio. I ragazzi hanno dato tutto fino alla fine, concedendo però troppe ripartenze. Sull’1-1 abbiamo avuto l’occasione di Iemmello e la traversa, avessimo fatto gol ora staremmo parlando di un’altra partita”.
La squadra, a parere di Caserta, “sta crescendo tanto, ma sull’aspetto mentale è difficile lavorare. Abbiamo creato diverse palle gol, ma in questo momento non siamo fortunati. Non abbiamo approcciato bene alla partita, mentre negli ultimi venti minuti siamo stati troppo confusionari nella gestione del pallone. Io sono stato calciatore e capisco i ragazzi: loro lavorano sodo durante la settimana e quando non arriva la vittoria il dispiacere aumenta”. Infine, sui singoli: “Ceresoli ha fatto un primo tempo molto buono, poi nella ripresa ha avuto difficoltà. Lo avevo scelto perché volevo far giocare Seck come attaccante e non quinto, quindi mi serviva un giocatore dall’altra parte con caratteristiche diverse. Buso è cresciuto tanto dal punto di vista fisico, si allena molto bene e ora bisogna riconoscergli il giusto spazio”.