Catanzaro-Cremonese 1-2, Aquile senza una chiara identità di gioco: le pagelle

Il Catanzaro del primo tempo è senza idee, macchinoso, lento. La svolta nella ripresa con il 3-5-2

Pigliacelli 5,5 – Disattento sul gol del vantaggio arrivato direttamente su cross, in una situazione comunque complicata, per il resto della prima frazione viene graziato dall’imprecisione degli ospiti e compie un ottimo intervento su Collocolo. Non può nulla sul secondo gol della Cremonese.

Situm 6 – Propositivo in avanti con tanti cross, serve l’assist a Compagnon per il momentaneo 1-1. Soffre un po’ di più in difesa, considerato che diversi pericoli arrivano dalla corsia di sua competenza. Nella ripresa viene impiegato da quinto di centrocampo a sinistra e compie il suo lavoro in maniera egregia. 

Antonini 5,5 – Non un periodo particolarmente felice per il centrale brasiliano. Perché nel complesso è autore di una prestazione discreta, ma è impreciso nella situazione che porta all’occasionissima di Collocolo e nell’azione del definitivo 1-2 si fa bruciare da Johnsen.

Brighenti 6 – Attento e ruvido, allontana i palloni vaganti in area e limita in maniera decisa un cliente scomodissimo come Vazquez. A volte si avventura troppo lontano dalla linea difensiva e sulle ripartenze avversarie sono guai per il Catanzaro. 

Bonini 6 – Apprezzabile la sua caparbietà nell’azione che porta all’occasione di Iemmello all’11’, nel complesso presidia bene la sua zona di competenza e dà un apporto consistente in fase di disimpegno. Efficace nell’uno contro uno, sicuro nell’azione di contrasto a un giocatore del calibro di Zanimacchia. Mezzo voto in meno per il pasticcio che porta al gol del definitivo 1-2, in occasione del quale tiene in gioco Johnsen e segue male l’incrocio di marcature.

Petriccione 6 – È un play, quindi deputato a dare geometrie, ma con la linea mediana a due non riesce ad emergere appieno in fase di manovra. Nel complesso gestisce comunque bene la pressione avversaria e lavora la solita consistente mole di palloni. 

Pompetti 5,5 – Inizio choc: Castagnetti lo manda a vuoto e poco dopo sbaglia un pallone velenosissimo rischiando si spianare la strada verso la porta all’avversario. Nel complesso di spende tantissimo per rincorrere a tutto campo il giro palla della Cremonese e prova a proporsi con diversi inserimenti, ma i meccanismi risultano ancora poco collaudati e i due mediani fanno tanta fatica. (dal 35’st Seck s.v.)

Compagnon 6,5 – Il migliore dei suoi. Conferma le impressioni del “Tombolato”: ha guizzo, inserimenti, qualità nell’uno contro uno. Segna il suo primo gol con la maglia giallorossa dopo un bell’uno-due con Situm. Meritati gli applausi al momento del cambio. (dal 13’st Cassandro 5,5 – Entra in un momento molto delicato e viene schierato da quinto di centrocampo a destra. Dà una mano in fase di disimpegno, proponendosi in avanti con qualche cross, ma non incide).

Iemmello 6 – Considerando le sue precarie condizioni fisiche, il capitano giallorosso merita la sufficienza. Perché è il primo a sostenere la reazione dopo il gol subito, sfiorando il gol con un destro fulmineo. Mette lo zampino nella maggior parte delle azioni dei suoi, come nell’apertura per Situm nell’azione del momentaneo 1-1. (dal 20’st Pittarello 6 – Entra in un momento complicato del match e come sempre aiuta la squadra a salire, prendendosi diversi falli e risultando utile in un frangente del match in cui le squadre si allungano. Il piglio è quello giusto).

D’Alessandro 5,5 – Si impegna in entrambe le fasi, ma emerge di più in quella di non possesso. Questo la dice lunga sulla necessità di oliare ulteriormente i meccanismi di gioco. (dal 13’st Pagano 6 – Tempo dieci minuti e ha già fatto più di D’Alessandro, quando dopo scambio calcia fortissimo ed a fil di palo.

Biasci 5,5 – Svaria come sempre per tutto il fronte offensivo, ma questo sistema di gioco non esalta le sue caratteristiche. Lo ripetiamo da tempo: Caserta dovrà trovargli necessariamente una giusta sistemazione nello scacchiere tattico. Necessariamente sì, perché un giocatore di questo calibro è imprescindibile per il Catanzaro (dal 35’st Koutsoupias s.v.)

Caserta 5,5 – Un problema può essere l’atteggiamento, perché le partenze a handicap stanno diventando uno spiacevole habitué. D’altra parte, però, è da evidenziare un secondo tempo di carattere della sua squadra. Dunque, al momento sembra più rilevante un’altra questione: la mancanza di una chiara identità di gioco. Il Catanzaro del primo tempo è senza idee, macchinoso, lento. I giocatori non riescono a trovare fluidità nella manovra e fanno fatica a uscire dalla pressione ed essere precisi nelle verticalizzazioni. La linea mediana a due, al cospetto di una squadra di palleggiatori, non è efficace e ne conseguono continue voragini a centrocampo. Nella ripresa, il tecnico melitese passa al 3-5-2 e la squadra trova più equilibrio. Perché non provare ad attuare la soluzione inversa, magari sfruttando la vivacità degli esterni offensivi contestualmente al calo fisico della squadra avversaria? Di certo, bisognerà lavorare ancora tanto. 

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