Sorrisi e tanta concentrazione. È bastata poco meno di mezz’ora a Fabio Caserta per presentare ai tifosi del Catanzaro la sua caparbietà. Il nuovo allenatore giallorosso, affiancato in sala stampa dal direttore generale Morganti, ha subito precisato il suo modus operandi: “Non amo lasciare nulla al caso, mi piace combattere. Nessuno mi ha regalato niente e sono fiero di quanto ho fatto e di quanto farò. Di certo, darò il massimo per ottenere i risultati e far rispettare i colori e la città. Ringrazio Noto, Polito e Morganti per aver creduto in me. Arrivo in una piazza bella, difficile, molto esigente e sono felice di far parte di questa nuova famiglia”.
Quella di Vivarini è certamente un’eredità pesante: “Ha fatto un grandissimo lavoro insieme alla squadra e alla società. E’ un lavoro che parte da lontano e perciò è un eredità importante e stimolante. Siamo partiti un po’ in ritardo rispetto ad altre squadre, ma questo non mi preoccupa perché confido nel lavoro tecnico dei ragazzi. Questa – prosegue – è una sfida molto affascinante: quando mi ha chiamato il Catanzaro ho accettato subito, mi fa davvero piacere far parte di questa realtà importante”.
Poi, sui suoi principi di gioco: “Il calcio del Catanzaro è stato il più bello della scorsa Serie B, ha fatto divertire tutti gli appassionati di questo sport. La mia squadra non aspetta l’avversario e impone la partita, a prescindere dai schemi di gioco, lottando e proponendo gioco. Proverò a inculcare questi principi ai ragazzi. Poi il calcio è bello perché bisogna fare un gol in più degli altri e portare a casa più punti possibili. Modulo? Tanto dipende da chi rimarrà e dai giocatori che prenderemo. Mi piace la difesa a quattro, anche se a volte ho proposto quella a tre”.
Sull’obiettivo stagionale, Caserta riprende le parole di Noto: “Il presidente è stato molto chiaro: è l’anno della ripartenza e dobbiamo consolidare la categoria, arrivando il prima possibile alla salvezza, con un giusto mix tra giovani ed esperti della categoria. Sarà il campo a decidere il nostro piazzamento: l’anno scorso il Catanzaro è partito per salvare la categoria e poi è arrivato quinto, facendo un grandissimo campionato. L’anno scorso era la sorpresa, quest’anno è la squadra che tutti aspettano. Bisogna avere la pazienza di starci vicino perché si riparte con un nuovo progetto”.
Insomma, finisce un ciclo e ora se ne apre un altro: “Dobbiamo cercare di costruire un qualcosa che sia bello per tutti. Non sarà facile, ci vuole anche un po’ di tempo e chiedo a tutto l’ambiente di pazientare. Quello che stiamo vedendo adesso è frutto di un lavoro di tre anni, noi ce la metteremo tutta per portare una nuova idea di esprimere un calcio diverso. A prescindere dai sistemi di gioco, ognuno ha il suo modo di vedere e cercheremo di accorciare i tempi per arrivare ad avere da subito una squadra con una chiara identità”. Infine, sul derby contro il Cosenza: “So l’importanza che si respira da una parte e dall’altra, ma non credo sia stato il derby a causare il mio esonero. Eravamo in linea con gli obiettivi iniziali, a tre punti di distanza dai playoff, ma ora non penso più al passato”.