Catanzaro, il ko con la Reggiana e quella difficoltà a scardinare le difese compatte

Un possesso palla lento e prevedibile che ha prodotto qualcosa solo nel finale. Ma la sconfitta è indolore

Vivarini si aspettava una partita complicata e così alla fine è stata. Le preoccupazioni professate nella conferenza stampa di vigilia dal tecnico di Ari sono prontamente divenute realtà. Dopo aver vinto in Emilia nel giorno di Santo Stefano, la Reggiana si è confermata così bestia nera del Catanzaro anche al “Ceravolo” con una prova sulla falsa riga di quella dell’andata in una gara fortemente condizionata dallo sfortunato autogol di Fulignati. Un episodio sfavorevole che ha complicato di gran lunga il match delle Aquile e reso la vita più facile ai granata, che in vantaggio hanno pensato solamente a stare arroccati dietro senza scomporsi. Il blocco basso e compatto di Nesta ha reso di fatto sterile qualsiasi iniziativa dei giallorossi, in difficoltà nel creare occasioni pur occupando sempre la metà campo offensiva.

I giallorossi hanno infatti tenuto per tutta la partita un possesso palla lento e prevedibile che non ha creato problemi agli emiliani. Contro un avversario in trincea che non lasciava alcun varco, tra le Aquile sarebbe servita per pareggiare la gara qualche giocata individuale o qualche tiro da fuori area come aveva provato nel finale Oliveri impegnando Satalino. Solo in questo modo si poteva scalfire la linea difensiva granata, apparsa davvero perfetta in ogni suo movimento. Poi le prestazioni al di sotto delle aspettative, per merito anche della Reggiana, di alcuni singoli come Vandeputte in giornata no e D’Andrea che tanto ha spinto senza sfondare non hanno sicuramente aiutato. Come loro hanno deluso pure Ambrosino, Iemmello e Biasci, tutti ingabbiati dalla difesa di Nesta. Sarebbe stato utile un attaccante forte fisicamente per raccogliere in area i cross provenienti dalle fasce, un lavoro riuscito solo in parte a Donnarumma che nel recupero è andato vicino al gol.

Guardando i precedenti si può affermare che la Reggiana sia indigesta per il Catanzaro proprio come Nesta lo è per Vivarini, sconfitto cinque volte in altrettante occasioni contro le squadre dell’ex campione del mondo. Il passo falso di sabato non è poi di quelli dolorosi, anche se i giallorossi sono stati scavalcati al quinto posto in classifica dal Palermo, perché il margine da chi insegue la zona play-off è di +11. Per le Aquile si tratta comunque di un boccone amaro da mandare giù, anche perché davanti al proprio pubblico non c’era alcuna intenzione di interrompere la striscia di sette risultati utili consecutivi. Tempo, però, per leccarsi le ferite non ce n’è: è già scattata la missione Brescia.

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