Catanzaro, più attenzione e malizia per sognare in Serie B

I giallorossi possono ritenersi soddisfatti in ottica salvezza del bottino di 21 punti racimolato dopo dodici partite

L’umore non è dei migliori in casa Catanzaro dopo le ultime due sconfitte consecutive: la prima a Como (1-0) e la seconda pochi giorni fa al “Ceravolo” contro il Modena (1-2). Due ko rimediati contro avversarie attrezzate che hanno messo in evidenza alcune pecche della squadra giallorossa, costruita in estate per cercare di dominare il gioco anche in Serie B contro chiunque. La cadetteria, però, è un’altra cosa rispetto alla Serie C e a tratti sa essere crudele, come dimostra la beffa finale dello scorso sabato. Nonostante gli ultimi risultati, le Aquile possono ritenersi più che soddisfatte in ottica salvezza (l’obiettivo dichiarato dalla società) del bottino di 21 punti racimolato dopo dodici partite. A prescindere da questo, le due sconfitte restano dure da digerire per come sono avvenute.

La Serie B è un campionato molto tattico composto da compagini che lavorano su ogni minimo dettaglio per quanto riguarda entrambe le fasi, proprio come il Catanzaro. Le ultime due sconfitte dei ragazzi di Vivarini hanno per certi versi delle similitudini dato che sono arrivate contro squadre che hanno adottato lo stesso pressing alto. In entrambe le gare, i giallorossi hanno riscontrato delle difficoltà nella costruzione del gioco e sono stati spinti a una quantità di errori in fase di manovra che non si erano finora visti. L’approccio e i primi 25 minuti delle Aquile contro il Modena erano stati anche positivi: predominio territoriale evidente e buone occasioni, con tanto di gol di Vandeputte scaturito da una bella percussione sulla fascia destra di Stoppa. Una volta sbloccato il punteggio, però, i giallorossi hanno iniziato a soffrire sempre di più la fisicità e l’aggressività dei canarini, che a fine match contavano addirittura 27 falli (contro i 13 del Catanzaro). In questo modo, la squadra di Vivarini ha fatto fatica ad alzare il ritmo e si è vista fermare sul nascere diverse azioni.

Sabato si può dire che il Catanzaro abbia sofferto il pressing ma non il gioco degli emiliani, bravi a portare a casa l’intera posta in palio punendo la retroguardia giallorossa per l’atteggiamento passivo mostrato in occasione del gol di Manconi e per i varchi concessi a campo aperto dalla difesa (dopo lo sfortunato incrocio dei pali di Ambrosino) che hanno permesso a Bozhanaj di segnare allo scadere. Per larghi tratti della gara, il possesso palla (61%) delle Aquile si è rivelato anche fine a sé stesso. A saltare all’occhio sono soprattutto i cambi spregiudicati di Vivarini per cercare a tutti i costi la vittoria. Mosse che hanno avuto un effetto boomerang. Fa tanto male quindi il ko di Modena proprio perché poteva essere evitato (sfortuna a parte). Non c’era l’obbligo di sbilanciarsi nel finale con tre calciatori votati prettamente all’attacco (Ambrosino, Biasci e D’Andrea) facendo a meno del filtro dei centrocampisti. Il Catanzaro ha una mentalità vincente ma stava pareggiando e vista la giornata tutt’altro che fortunata avrebbe potuto fare tesoro del pareggio per consolidare quel terzo posto in classifica andato perso.

Ad ogni modo ci sono pochi dubbi sul fatto che i giallorossi impareranno tanto dall’ultima partita. Alla debacle di Parma sono seguiti cinque risultati utili di fila (due pareggi e tre vittorie) e la speranza è che queste sconfitte vadano su quella strada. Vivarini avrà un ruolo importante per non far perdere certezze al gruppo e lavorerà maggiormente sulla gestione dei novanta minuti in vista dei prossimi probanti impegni: trasferta venerdì 10 novembre a Venezia, derby tra le mura amiche contro il Cosenza dopo la sosta (26 novembre) e altra ostica trasferta a Palermo (venerdì 1 dicembre). Si preannunciano tutte sfide complicate dove potrà essere utile quella malizia mancata sabato (come ribadito dallo stesso tecnico di Ari nella conferenza stampa post-gara) nello spendere un fallo tattico che poteva impedire al Modena di espugnare il “Ceravolo”. D’altronde, bisogna cimentarsi a tutto tondo nella Serie B e adeguarsi a ciò che questo comporta. Per caratteristiche, il Catanzaro non riesce mostrare a pieno il proprio potenziale nelle partite sporche ed è proprio su questo che bisognerà migliorare. Servono nuove contromisure per continuare a sognare e questo Vivarini lo ha capito.

Subscribe
Notificami
guest

5 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Le Aquile per l’occasione saranno seguite da oltre 230 tifosi che coloreranno di giallorosso il...
Due soli incontri tra le due compagini. La prima e sin qui unica trasferta al...
Tutto sul nuovo giovane trequartista classe 2007 arrivato in cima ai tre colli a titolo...

Altre notizie