La pesante sconfitta casalinga contro il Parma è servita da lezione al Catanzaro sia per capire quanto il campionato di Serie B può essere complicato e sia per lavorare ancora di più sull’aspetto meno positivo di questo entusiasmante avvio di stagione, ossia la tenuta difensiva. Dopo le otto reti incassate con Lecco e Parma, Vincenzo Vivarini ha riflettuto tanto e deciso di adottare nuovi accorgimenti tattici per proteggere la porta di Fulignati. Da quel brutto pomeriggio del “Ceravolo” di circa un mese fa, la difesa giallorossa ha dato segnali di crescita importanti e a Bolzano è arrivata, in tal senso, la prova più significativa. Grazie alla vittoria di misura per 1-0 al “Druso” sul Sudtirol, le Aquile hanno messo a fine alla loro striscia negativa di cinque gare di fila subendo almeno un gol. Lo scorso sabato, Scognamillo e compagni sono tornati a mantenere la porta inviolata a 42 giorni di distanza dall’ultima volta. Si tratta del terzo clean sheet stagionale dopo la vittoria casalinga sullo Spezia (3-0) e il pareggio dello “Zini” con la Cremonese (0-0).
Il filotto da cinque gare consecutive subendo almeno un gol è partito a inizio settembre. Tre reti subite dal Lecco, cinque in casa dal Parma, due in trasferta dal Bari, uno tra le mura amiche dal Cittadella e a chiudere la serie la rete su rigore incassata a Marassi dalla Sampdoria. Dal post-Parma non è sceso in campo più lo stesso Catanzaro, diventata squadra più accorta e solida, seppur non ancora del tutto come dimostrano i quattro gol subiti in altrettante partite, tutti figli comunque di errori individuali. Per esempio, al “San Nicola” due respinte corte di Fulignati avevano permesso a Koutsoupias di realizzare una facile doppietta mentre al “Ceravolo” da un pallone perso nella propria metà campo era nata la rete dalla distanza di Carissoni. Le difficoltà maggiori sono state riscontrate poi a “Marassi” con le Aquile che hanno concesso numerose occasioni alla Samp, pur incassando gol solamente su rigore. Al “Druso” invece la migliore prestazione, fino ad ora, a livello difensivo del Catanzaro che ha lasciato soltanto le briciole al terzo attacco più prolifico della B, autore sabato solamente di tre tiri nello specchio della porta senza mai impegnare seriamente Fulignati.
Se la tenuta difensiva giallorossa è tornata a reggere l’urto tra i cadetti, il merito non è solo dei centrali ma anche di centrocampisti ed esterni che hanno ricominciato a dare una grossa mano dietro con i loro fondamentali raddoppi di marcatura. Grazie ad un atteggiamento a tratti più prudente, il Catanzaro sembra aver imparato a soffrire e a gestire meglio i momenti di una partita. Inoltre, i nuovi accorgimenti tattici hanno permesso agli uomini che erano finiti sulla graticola, viste le precedenti uscite, come Krajnc, Brighenti e Scognamillo di rimettersi in marcia e dimostare di essere all’altezza della situazione. Come ribadito da Vivarini in conferenza stampa post-Sudtirol, per il Catanzaro era importante tornare a non prendere gol e finalmente ci è riuscito. L’unico problema, non propriamente risolto, resta la sofferenza sulle palle inattive. In particolare con la Sampdoria, dotata di ottimi saltatori, le Aquile hanno davvero riscontrato tante difficoltà, rischiando di subire gol a più riprese da queste situazioni. Un aspetto importante su cui Vivarini spinge, giustamente, da settimane. Intanto nelle ultime gare si sono visti anche i primi miglioramenti riguardanti la fase difensiva, con il tecnico di Ari che continuerà a lavorarci ulteriormente da perfezionista qual è. D’altronde le ambizioni giallorosse passano dalla solidità difensiva, perchè se la squadra col secondo miglior attacco del campionato inizia a non subire neanche gol diventa poi difficile da battere.